Vino, vigneti, colline e castelli nella Val Calepio
Valcalepio o Àl Calèpe?
La zona collinare della Valcalepio si trova a est della provincia di Bergamo, molto vicina al Lago d’Iseo che ne influenza il clima.
Si tende a parlare di Val Calepio quando intendiamo la zona geografica e Valcalepio quando parliamo del vino DOC che si produce proprio qui.
Il nome deriva dal greco e sta a indicare “terra buona, terra dolce che quindi ha portato l’uomo a coltivare vite e a produrre un vino di ottima qualità.
Una zona caratterizzata da castelli medievali, abbazie, chiese, luoghi incontaminati, ville, aziende agricole storiche. Una cornice storico artistica dove è possibile provare tante esperienze diverse. Ci sono le cantine, le aziende agricole e i vigneti dove si da vitigni internazionali sia bianchi che rossi ottimo vino in diverse versioni: rosso, bianco fermo e passito. Diverse sono le possibilità di fare sport, con percorsi pedonali, gite tra colline e montagne, ciclabili nella natura e un parco avventura. Ma anche la parte artistica culturale non manca: la chiesa di San Pancrazio o il Castello di Montecchio.
Il vino bergamasco ha una storia antichissima ma la sua fama è recente e da attribuire alla Cantina Sociale Bergamasca. Dal 1700, con la coltivazione dei gelsi per l’espansione dell’allevamento dei bachi da seta per la produzione appunto della seta, la produzione della vite fu completamente sostituita. Questo fece si che la produzione diminuì fino al punto che i Bergamaschi, all’inizio dell’800 furono costretti a importare vino e vitigni da altre zone. Poi in questo periodo arrivarono anche le malattie della vite, oidio, fillossera e peronospora che diedero un ulteriore colpo alla produzione vitivinicola di Bergamo, come del resto dell’Italia. I bergamaschi riuscirono però in breve tempo a reimpiantare vastissime superfici tanto che già nel 1912 la superficie investita in viti superava quella di un tempo e continuò ad aumentare. Si arriva quindi ai giorni nostri, quando la Cantina Sociale bergamasca sperimentò per diversi anni con vitigni autoctoni e migliorativi per poter trovare la versione migliore e quella che valorizzava al meglio il prodotto vino, permettendo ai vitivinicoltori di produrre vini di qualità.